Maryland, usa. Mavis, diciotto anni, viene rinchiusa in riformatorio, accusata di aggressione. È internata nell’ala Nord della struttura, dove sono reclusi i ragazzi condannati per reati minori. Indossano delle tute verdi, unico colore in un mare di bianco, così monotono da stordirla. Anche a Mavis ne viene fatta indossare una, e le vengono illustrate le regole del luogo. La prima è “non avvicinarsi alla stanza 105”. Diversa dalle altre, in quella cella è rinchiuso un ragazzo di cui nessuno sembra voler parlare. Mavis sa solo che indossa una tuta arancione e che non dovrebbe trovarsi lì, bensì nell’ala Est, riservata a chi ha commesso crimini gravi. Il suo nome non viene mai pronunciato, gli altri ragazzi si limitano a chiamarlo 105, sussurrando piano. Da subito incuriosita, Mavis infrange la prima regola, facendo di tutto per entrare in contatto con lui. Poco alla volta riesce ad avvicinarsi, a scoprire il suo nome, Niall, e a violare il suo silenzio impenetrabile. Fra Mavis e Niall nasce un rapporto sincero, empatico, che se da una parte darà a Mavis la forza di non crollare, dall’altra la travolgerà, preda di sentimenti prima sconosciuti in nome dei quali metterà a rischio la sua stessa vita...